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Aspettando Udinese Vs Torino, ovvero del prepararsi a grandi sacrifici.

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Se bene nel campionato vuoi fare, indenne dal Friuli devi passare!! Così potrei presentare senza fronzoli la delicatissima trasferta di domani dei granata contro i bianconeri dell’Udinese; i quali non perdono in casa da cinque mesi circa, ovvero dalla discussa partita interna, alla seconda giornata di andata di questa stagione, contro la Juve. Dopodiché sei vittorie e quattro pareggi per la banda di Guidolin. Il Toro da parte sua quest’anno ha fatto discretamente in trasferta, non perde fuori dalle mure amiche dal derby contro la Juve, ed in totale ha portato a casa 14 punti merito di 2 vittorie e 8 pareggi, ovvero la metà dei punti che la squadra ha in classifica, al netto della penalità di un punto che grava sulla classifica da inizio stagione.

Ma aldilà dei numeri, la trasferta contro l’Udinese è ostica in quanto i padroni di casa, pur avendo un organico meno scoppiettante rispetto alle ultime due stagioni, esprimono comunque un gioco assolutamente di rilievo e la corsa alla zona Europa League, pur essendo compromessa, rimane ancora un obbiettivo reale. Certo Guidolin, solitamente pacato e realista, ammette che il traguardo che quest’anno i friulani si prospettano è una salvezza tranquilla e la solita valorizzazione di almeno due o tre elementi in rosa; ma  lo stesso allenatore, che ha da poco superato le 500 panchine in serie A, da sempre riesce ad ottenere il 110% dai suoi giocatori, ed è sicuramente il valore aggiunto del proprio team.

La trasferta di domenica scorsa a Milano contro il Milan, ha portato in dote ai bianconeri: zero punti, tante polemiche per il rigore subito al 93°, e ben due giocatori squalificati, ovvero Lazzari e Danilo, che si aggiungono alle assenze dell’infortunato Brkic e a Badu, impegnato con il suo Ghana nella finale di coppa d’Africa. Ma il 3-5-1-1 che Guidolin ha perfezionato in queste ultime stagioni, rimane, nonostante queste assenze, ancora molto minaccioso. Davanti al portiere Padelli dovrebbero agire Benatia, Angella e Domizzi, tosti in fase di difesa e liberi di sganciarsi in avanti in micidiali schemi sui calci piazzati; sulle fasce esterne di centrocampo agiranno Basta sulla destra e Gabriel Silva sulla sinistra, con il primo più portato anche ad aggiungersi alla linea difensiva in fase di copertura. I tre mediani invece dovrebbero essere Allan, che davanti alla difesa ha il compito di fare pressing sul portatore di palla avversario, ma che in fase di possesso tende a verticalizzare e cercare il gioco sulla fascia, e con Pinzi e Pereyra un po’ più alti, incursori a tutto campo, che danno in fase di impostazione una mano a gli esterni e in fase di copertura operano pressing sui non portatori di palla. Infine il trequartista, che domani dovrebbe essere il gioiellino Muriel, ruolo che nello schema di Guidolin è particolarmente faticoso, ma decisivo; infatti tocca proprio a questo giocatore fare da raccordo tra centrocampo e attacco, sia con lavoro di pressing, in fase di non possesso, sul portatore di palla, sia che vada senza palla, tra le linee difensive nemiche in fase di possesso della propria squadra, così da creare ampi spazi per la punta, ma anche che si posizioni come punta in fase sempre di possesso palla così da dare sempre un riferimento facendo ruotare i compagni attorno a lui. Mentre la vera prima punta rimane l’eterno Totò di Natale, 167 gol in serie A, di cui 149 con la maglia friulana; a 36 anni il capitano dei bianconeri è ancora quell’attaccante veloce e tecnico, con un bagaglio di colpi preziosi, che qualsiasi squadra vorrebbe avere nella propria rosa, capace di concludere ottimamente sia in area che dalla distanza, ma anche di allargarsi e di procurare l’assist per i compagni che s’inseriscono al tiro; un giocatore completo e spettacolare, a cui i difensori del Toro dovranno fare tanta, tanta, tanta, attenzione!!

Veniamo invece alle questioni granata. In settimana Barreto ha fatto sentire le sue lamentele proprio verso la sua ex squadra, e di come negli ultimi due anni, Guidolin, infortuni a parte, non lo vedesse mai, mentre ora con Ventura si senta finalmente stimato. Ora, dichiarazioni a parte, si spera che il brasiliano, che non lesina l’impegno in allenamento, riesca a sbloccarsi col gol proprio contro i suoi ex compagni di squadra, anche se l’incognita maggiore rimane la forma atletica, che fin’ora non è stata il massimo, supportata solo in parte dai movimenti che combaciano bene con quello che vuole da lui Ventura. Il quale pare intenzionato a riproporre per la quarta volta consecutiva gli stessi undici iniziali visti recentemente, con D’Ambrosio che pare ormai aver spodestato Darmian sulla fascia destra di difesa, mentre Rodriguez dovrebbe ancora partire titolare nonostante Ogbonna sia ormai riconvocabile e freme per tornare al centro della difesa in coppia con Glik, mentre le voci di un inserimento dell’”Angelo nazionale” sulla sinistra al posto di Masiello paiono solo suggestioni. In avanti Meggiorini partirà sicuro titolare al fianco di Barreto, visto che Bianchi pare non aver recuperato dall’infortunio patito in settimana; in panchina oltre che a Jonathas siederà Diop, anche lui al rientro dopo alcune settimane di stop. Sperando che queste soluzioni tengano vivo l’ambiente del Toro, il cui campionato fin’ora è stato confortante, e che con una buona e positiva prestazione contro l’Udinese potrebbe fare un ennesimo buon passo verso quella salvezza tranquilla che sembra alla portata di questa squadra. Ci vorrà tanto buon impegno, sacrificio e tanta voglia di correre, che come si sa, saranno le caratteristiche dei nostri stessi avversari.

E allora buona partita e FORZA VECCHIO CUORE GRANATA!!!

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